Fantasmi

Macbeth. Alla continua ricerca di se stesso, mille paure, mille fantasmi. Scusate, forse dovrei dire di se stessa. O forse no.
Macbeth ha fatto trasparire i miei più profondi fantasmi, accompagnandomi per mano a vedere i suoi.
Tanta la bravura da riuscire a confondere talvolta le energie maschili con quelle femminili nei personaggi di rispettivi sessi opposti.
Un impatto emotivo quasi tagliente, effetto della mancante “protection-zone” tra attori e spettatori. Senza dei confini definiti gli spettatori diventavano attori della scena, e gli attori si riducono a spettatori delle espressioni che originano nel pubblico.
Un elogio all’empatia, sicuramente la nuova “frontiera” del teatro italiano.
Cristina Vaduva