Breve intervista a mio fratello

F(rancesca): Sei mai stato a teatro, per una rappresentazione teatrale?

M(ichele): Si, certo. Principalmente con la scuola.

F: Indicativamente quante volte?

M: Penso non più di quattro volte.

F: E a vedere cosa? Ti ricordi?

M: Mi ricordo in particolare uno spettacolo sul tema del bullismo, mi ha colpito molto.

F: E quali sensazioni hai provato?

M: Era una rappresentazione che mostrava sia il punto di vista della vittima, e mi ricordo di essere rimasto molto colpito e inquietato, sia il ruolo del bullo, ma non lo capivo, perché avrebbe dovuto far star male qualcuno? Nonostante i mille motivi, non fino a questo punto!

F: Spiegati meglio

M: Nel senso che, nonostante possano esserci molti motivi per volere che una persona stia male, il bullismo è un estremo e raggiungerlo è davvero molto rischioso, sia per la vittima, che per il bullo. Sono esperienze che ricordi a vita.

F: Quindi ti è rimasto qualche insegnamento da quello spettacolo o lo ricordi per vari effetti speciali o luci?

M: Non penso di aver nemmeno notato le luci, tranne forse verso la fine, quando la vittima stava morendo. Mi sono ricordato in particolare di questo, perché, quando sono uscito dal teatro, avevo un senso di inquietudine intorno, che mi faceva quasi venire la nausea. Infatti poi, tornando a casa da scuola con l’autobus, ricordo che mi girava un po’ la testa.

F: Ricordi altri spettacoli che ti hanno colpito?

M: No, questo è stato quello che mi è rimasto più impresso, l’avevo visto in quarta superiore, mi pare.

F: D’accordo, grazie.

Francesca Catelan