Freddo

Freddo. Buio. Fatica. Una storia raccontata sotto le stelle, nelle trincee abbandonate e silenziose, cicatrici della montagna, non ancora del tutto sanate.
È facile immaginare di esser tornati indietro di cento anni, di essere quei ragazzi spaventati, infreddoliti, confusi. Nessuno sa ciò che deve fare, perché lo deve fare. “Che ci facciamo qui?”, si chiedono tutti, in mille dialetti diversi, con mille accenti diversi. Nessuno lo sa. Assurdo.
Freddo. Buio. Fatica. Una storia raccontata sotto alle stelle. Freddo. “Ha fatto più morti il freddo che i cannoni”, dice mio papà. “Ci credi?”, aggiunge con gli occhi azzurri fissi nel vuoto, “sono morti aspettando qualcosa che non conoscevano, per un motivo che non conoscevano”.

 

Rachele Sandonà