Futuro e tecnologia

Sono stati parecchi i momenti che mi hanno toccato ed emozionato durante la rappresentazione teatrale “Le avventure di Numero Primo” di Marco Paolini, infatti in gran parte dello spettacolo si potevano interpretare svariati messaggi. Il momento che mi ha colpito e commosso di più è stato senz’altro verso la fine, quando Ettore (padre del protagonista) per distrazione perde Numero Primo e non lo vede più. È proprio qua che Ettore si rende veramente conto di quanto tiene e si era affezionato al figlio. Un figlio che gli è arrivato quasi per caso all’età di sessant’anni. Un figlio che da un giorno all’altro si ritrova in casa e gli sconvolge la sua semplice vita. Un figlio che è stato concepito e messo al mondo da un’intelligenza artificiale. Non è una creatura uguale alle altre, non conosce quasi niente, tutto gli appare nuovo, bello; possiede il dono di trovare la magia nelle cose più comuni. Numero Primo è figlio della tecnologia.
Ed è proprio attraverso Numero Primo che Marco Paolini discute sul futuro. Un futuro che è appunto governato dall’innovazione tecnologica e che ci lascia in balia delle preoccupazione in quanto consapevoli della stato di impotenza che abbiamo di fronte ad essa. Ma in fondo, come ribadisce lo stesso Paolini, ciò che nasce dopo di noi è tecnologia. E nonostante tutto ci lascia un’interpretazione che vede in quest’ ultima anche dei lati positivi che potrebbero aiutarci e, magari, anche migliorarci.

Gaia Maria Rizzato