Futuro. Una parola che ad alcuni spaventa, ad altri dà speranza, altri ancora preferiscono non pensarci, oppure alcuni lasciano che sia la sorte a governarlo. Paolini cerca di immaginarlo con i suoi lati positivi e negativi, e con ironia e realismo offre un assaggio di quello che un giorno potrebbe diventare il nostro mondo. Dà così uno spunto di riflessione sulla tecnologia al giorno d’oggi: esorta sia a buttarsi nella scoperta di questo nuovo universo, sia a stare attenti per fare un giusto uso di essa. Infatti ha presentato due esempi di tecnologia: quella “buona” che offre all’uomo nuove possibilità e opportunità rappresentata dalla madre di Numero Primo, Ekné, mentre quella “cattiva” che invece danneggia e cerca di manipolare l’umanità, personificata in Arca, un potente calcolatore che vuole appropriarsi del piccolo protagonista.
Inoltre, alla fine dello spettacolo, Paolini spiega che, nell’interminabile dibattito tra chi sostiene un ritorno alla natura e chi invece propende per l’innovazione tecnologica, identifica la prima in tutto ciò che era presente alla sua nascita e la seconda in tutto ciò che é venuto e verrà dopo. Egli sostiene che, nonostante sia difficile, l’uomo deve mettersi in gioco e sperimentare ciò che effettivamente per lui é tecnologia senza spaventarsi e negare ogni possibilità ad essa.
Soprattutto per questo Le avventure di Numero Primo si presenta come uno spettacolo indirizzato principalmente agli adulti della generazione di Marco Paolini, ma che é comprensibile e offre spunti di riflessione a tutti.
Giulia Ciscato