I matti

Una stanza bianca, una storia da scrivere, puntellata di tanti ricordi che velocemente confluiscono nella testa riccioluta di Raffaello, e tramite il suo racconto (alla madre?) arrivano al pubblico che, incredulo, forse un po’ divertito, forse un po’ spaventato prova ad immedesimarsi nel bambino cresciuto che sta sul palco. Una storia diversa dalle altre – come del resto sono “i matti”- o forse molto simile a quella di tanti altri “Raffaello” o “Antonio” o chissà chi… dobbiamo ammettere di esserci sentiti tutti, almeno una volta, diversi dagli altri, matti a modo nostro, ma non necessariamente nell’accezione negativa, anzi, magari proprio per questo speciali e straordinari; se è la diversità ad arricchirci, beh allora,  i “matti” costituiscono il più grande patrimonio al mondo, il più grande “giacimento di petrolio” che sta a noi scoprire,  affinché nessuno abbia mai a sentirsi (usando le parole di Raffaello) solo come i “da soli”.

Francesco Buzzacchero