Il mostro interiore

In questo ultimo periodo sono successe un paio di cose che mi hanno lasciata come davanti ad un muro altissimo e indistruttibile. Prima di tutto voglio precisare che sono una persona molto sensibile, che sta male molto facilmente per le persone. Questo fatto è accaduto poco tempo fa, a Capodanno su per giù. Ero ad una festa a casa di amici e conoscevo quasi tutti, tranne alcune ragazze. Fatto sta che mi sono legata subito a queste persone che ho conosciuto e mi hanno in qualche modo aiutata. Potrebbe venire in mente questa domanda “Aiutata da cosa?”. È un argomento molto delicato in realtà. In sostanza, avevo appena avuto una discussione molto pesante con il mio fidanzato: avevamo quasi intenzione di finirla lì. Stiamo insieme da quasi 1 anno e 5 mesi. È tanto lo ammetto, ma noi ci troviamo abbastanza bene nonostante le difficoltà che incontriamo ogni giorno. In quel contesto ero totalmente spaesata, come se mi fossi intrufolata in un bosco al buio e non avessi una torcia con me per vederci un po’ più limpido. Mi è crollato il mondo addosso, anche perché erano settimane che si ripresentavano questi suoi atteggiamenti che, in qualche modo, mi distruggevano. Ha in parte influito nella mia attenzione in classe e sulla mia salute. Diciamo che come fatto della vita in se non è molto significativo, ma per me lo è stato. Come Filippo Timi aveva questa voglia irrefrenabile di comunicare, ma non poteva, nello stesso modo io volevo balzare fuori da questa bolla di sofferenza e guardare tutto con gli occhi di prima, senza dover nascondere gli occhi rossi e gonfi di chi non riesce a liberarsi del proprio “mostro” interiore.

Silvia Remor