Le mura intorno

Filippo, protagonista dello spettacolo “Skianto” non desidera altro che riuscire ad esternare le sue sensazioni, i suoi pensieri, tutto quel groviglio vivo e frenetico che ha dentro, ma ciò non accade a causa del suo muro: una barriera impenetrabile ed invisibile che lo circonda e che è vista dall’esterno semplicemente come una grave disabilità e un insieme sconclusionato di parole e suoni intraducibili.

Io vorrei però parlare di un altro tipo di muri, che, a differenza di quello di Filippo, non ci vengono imposti, ma ergiamo noi per tentare di difenderci dal mondo esterno, il quale è capace di regalarci esperienze meravigliose, ma altrettanto capace di ferirci profondamente più spesso di quanto lasciamo intendere.

La canzone dei Linkin Park “Castle of glass” mi richiama alla mente proprio questo, specialmente nelle parole del ritornello: Cause I’m only a crack in this castle of glass, Hardly anything there for you to see, For you to see. Già il titolo fa riflettere secondo la mia opinione per la sua natura contradditoria: infatti il vetro viene solitamente associato ad un’idea di grandissima fragilità, mentre il castello è l’immagine stessa della fortezza impenetrabile e massiccia.  Mi piace credere che si riferisca all’abitudine di molti, me compresa, di costruire intorno a sé delle mura, una facciata di forza e sicurezza, una parvenza di tranquillità, che possa nascondere il vero cuore dell’uomo, che è fragile come il vetro e altrettanto trasparente.

L’ultimo anno per me è stato parecchio difficile e io mi sono chiusa in me stessa, non volendo rischiare di essere un peso per qualcun altro e tentando di mantenere la normalità, quasi negando ciò che stava accadendo. Solo ora mi sto rendendo conto che l’unica cosa che avrei voluto era che qualcuno sfondasse le barriere che mi ero eretta attorno e vedesse chi sono veramente attraverso quella piccola crepa nel mio castello di vetro, senza più filtri, trasparente, qualcuno che sentisse il mio urlo muto e sapesse darmi delle risposte a domande che non riuscivo neppure a formulare. La mia fortuna è stata trovare più di una persona che è riuscita in questa difficile impresa e ho scoperto che non mi servono mura, se a sostenermi ho l’aiuto e l’affetto di coloro a cui voglio bene.

 

Matilde Mazzeracca