Era matto, ma era proprio buono e solo

Raffaello è un adulto un po’ strano, diverso, però fa tanto ridere. A volte sembra matto, ma è un matto divertente, non di quelli cattivi. Le sue battute però non fanno sempre ridere, a volte fanno triste, non si sa, non si capisce. Poi Raffaello ha perso la mamma, ma lui voleva molto bene alla sua mamma, si vedeva. Lei però lo ha lasciato, non si sa perché, forse è per quello che è diventato matto: perché era triste. Era sempre solo, in una stanza tutta bianca, neanche un colore, ovvio che diventi matto, e se lo sei già ancora di più. Forse lui era uno di quelli già matti. Poi bastava guardargli i capelli, erano tanti, tutti ricci, sì proprio capelli di un tipo strano, sembravano matti anche quelli. E poi raccontava tante cose, un sacco di storie, di persone, ma non si capiva tutto, lui, Raffaello, ti confondeva un po’, quasi diventavi matto anche tu. E poi parlava sempre con quel letto, pensava fosse la mamma, ma non capiva che non c’era nessuno? Ah sì, proprio matto, ma gli mancava la mamma, era solo. Voleva bene alla sua mamma anche se lui non l’aveva mai vista. Era matto, sicuro, ma era proprio buono e solo, tanto solo, nel suo piccolo grande mondo.

Giulia Mioni