Lab Critico Archivio 18/19

Interazione

Che cos’è per noi il teatro? Siamo partiti da questa domanda con i ragazzi di quest’anno di Campus Lab. Abbiamo cercato insieme le parole per descriverlo: ne sono uscite tante, dense di significato, individuale o collettivo. Soggettività, riflessione, esperienza, memoria, passione, espressione. Una più di tutte l’abbiamo fatta risuonare attraverso di noi: interazione.
E che cos’è il teatro in fondo se non un creatore di relazioni, un potenziale aggregatore di storie, nostre e degli altri, un attivatore di intrecci?

Per sentire che il viaggio che compiremo quest’anno non sarà un viaggio solitario, che i nostri passi si mescoleranno a quelli degli altri, siamo partiti da qui. Abbiamo chiesto a una persona della nostra vita (amico, parente, vicino di casa, fratello) di raccontarci cos’è per lui il teatro. Abbiamo trovato luci e ombre come risposte: in alcuni casi abbiamo raccolto risonanze luminose, in altri abbiamo incontrato noia o timore.
Non è importante cosa ci è tornato indietro. Ciò che conta è che il teatro, per qualche istante o minuto o ora, ci ha intrecciati a qualcun altro, ha risvegliato memorie e racconti, si è fatto contenitore di nuove possibilità di relazione e confronto, ha abbattuto muri.
Siamo partiti da qui perché questa è la direzione che porteremo avanti quest’anno, dentro e fuori di noi: fare del nostro cerchio di sedie che guiderà i nostri incontri un momento di condivisione, partendo da uno spettacolo, intrecciando le voci, scoprendo un po’ alla volta, nel confronto con gli altri, nuovi modi di raccontare ciò che vediamo e ciò che sentiamo.

Silvia Ferrari

Sguardo di un amico di Sofia Nuvola
È nel rosso dei sipari di Francesca Morelli
Intervista a mamma di Rachele Dalla Pozza
Uscire dalla quotidianità di Beatrice Falcon
Come un’opera d’arte, ma di più di Marco Moretti
Mia nonna di Giulia Chiumento
Dialogo con mamma di Giulia Mioni
Suono di Pietro Ceola
Mio fratello piccolo di Martino Dalla Vecchia
Intervista a un amico di Francesco Buzzacchero
Difficoltà e magia di Gemma Grasselli
Arcobaleno di Gaia Caruso
Mia cugina di Beatrice Penzo
Dono di Mara Grolla
Mia sorella di Amelia Maccà
Il teatro è come un fiore di Manuel Lovato
Tradizione e cultura di Tommaso Sterle
Emozione di Matilde De Rizzo
Stupore di Davide Lorenzi

Le verità molteplici del teatro e della vita

Dove riconosciamo la verità a teatro? Che relazione c’è tra finzione e verità su un palcoscenico? E, uscendo dallo spazio esclusivamente teatrale, che cosa è autentico nelle nostre vite?
Il 22 marzo abbiamo visto “Le verità di Bakersfield” di Stephen Sachs al Teatro Astra di Schio, con la regia di Veronica Cruciani e in scena Marina Massironi e Roberto Citran. Ci siamo appassionati alla domanda che dà origine allo spettacolo e abbiamo lavorato insieme provando a trovare le nostre risposte.

Dove riconosciamo la verità a teatro? Le nostre risposte
Quando ci sentiamo autentici nella nostra vita? Le nostre risposte

Su “Miseria e Nobiltà” di Michele Sinisi

Con i ragazzi di Campus Lab abbiamo visto Miseria e Nobiltà di Michele Sinisi, andato in scena al Teatro Civico di Schio il 6 e 7 febbraio 2019. Partendo anche dal confronto con il film di Mario Mattoli del 1954, ci siamo interrogati a gruppi su come la miseria e la nobiltà abbiano trovato espressione nella messa in scena del regista e sull’effetto che lo spettacolo ha lasciato su di noi. Queste le risposte:

 

ELEMENTI DI MISERIA
Pantaloni griffati in acetato, tavola scrostata, secchio sottosopra, linguaggio corrivo, fame, calza rotta, false aspettative, confusione

ELEMENTI DI NOBILTÀ
Lampadario, donna di servizio, tavola imbandita, macedonia, fiori, solitudine, vuoto, telo bianco, vestiti

 

«Lo spettacolo, mescolando dialetti e personalità diverse, in una grande confusione, ti fa ridere ma anche riflettere. Si esce con un po’ di amaro in bocca che obbliga a ragionare su un passato quanto mai attuale».

 

«Risate. Persone,spettatori che deridono, che si prendono gioco della povertà, del degrado, del disagio. Commentatori attivi di passive realtà, dimensioni prive di sicurezze e di certezze, intorno solo ilare malinconia, riflesso di una verità celata da amari sorrisi».

 

«Nello spettacolo passato e presente combaciano: la miseria di un tempo rispecchia anche quella di oggi. Le urla, che caratterizzavano interamente la rappresentazione, di primo impatto ci infastidivano, poi hanno iniziato a divertirci».

 

Tornare bambini: “Manuale di volo per uomo”

Raffaello, il protagonista di “Manuale di Volo per Uomo” di Simone Cristicchi,  è un adulto che non ha perso lo stupore dei bambini, un artista un po’ matto un po’ genio che conta le lettere, dipinge mondi e immagina colori. Siamo partiti dal suo sguardo senza filtri per raccontare questo spettacolo e abbiamo provato a tornare piccoli anche noi, a perdere i confini della nostra “adultità”, a dimenticarci di ciò che crediamo giusto o sbagliato, grammaticalmente e emotivamente.

 

Era matto, ma era proprio buono e solo di Giulia Mioni
Se incontro per strada un matto di Laura Casiraghi
L’uomo dai capelli ricci come un soffione di Gemma Grasselli
I matti di Francesco Buzzacchero
I pazzi sono quelli lì di Francesca Morelli
I matti? di Amelia Maccà

Macbettu: oltre lo sguardo razionale

Cosa succede se togliamo la comprensione logica e razionale e proviamo a vivere quello che vediamo in scena solo da un punto di vista di impatto fisico?
Abbiamo provato a fare questo gioco di fronte al Macbettu di Alessandro Serra, andato in scena il 27 e 28 novembre al Teatro Civico di Schio. Abbiamo provato a vivere il teatro come un’esperienza prima di tutto sensoriale e fisica, e solo in secondo luogo intellettuale.
Siamo partiti da un elemento non testuale, non intellegibile razionalmente: un gesto, un movimento, un suono, un colore, qualcosa che resta addosso, qualcosa che marchia i nostri sensi, che ci travolge emotivamente, che ci infastidisce o ci esalta fisicamente. E abbiamo trovato il nostro modo di raccontarlo.

Non solo per la vista di Sofia Nuvola
Angoscia di Beatrice Falcon
Suoni di Giulia Mioni
Un’esperienza da vivere di Gaia Maria Rizzato
Suoni estremi di Tommaso Sterle
Luci e suoni di Emma Cariolato
Fastidio di Beatrice Penzo
Coinvolgimento emotivo di Pietro Ceola
Sardegna di Martino Dalla Vecchia
Potere immateriale di Giulia Chiumento
Colori e suoni di Matilde De Rizzo
Tum Tum Tum di Francesca Morelli
Tavolozza oscura di Francesco Buzzacchero
Suoni nei pensieri di Amelia Maccà
Colpire dentro di Rachele Dalla Pozza
Suoni e emozioni di Davide Lorenzi
Come casse di Mara Grolla
Come quando d’estate di Gemma Grasselli