Tra passato e futuro: Campus Lab a partire da noi

Il nostro percorso critico è stato interrotto un po’ bruscamente dall’emergenza Covid-19. Questo non ci ha impedito però di trovare altri spazi di relazione e di continuare a confrontarci, facendo del teatro, ancora una volta, un terreno fertile per cercare nuove forme di aggregazione. Grazie a Zoom e ad un po’ di creatività siamo riusciti comunque a dare spazio alle nostre voci, a partire dall’esperienza -densa di vuoto ma anche di pienezza- di questi mesi lontani gli uni dagli altri.
Che cosa stiamo imparando?” ci siamo chiesti, trovando insieme le nostre risposte:

La discussione, nata da lavori di gruppo, ha messo in evidenza alcuni aspetti importanti del nostro percorso personale di questi mesi:

-una nuova routine, fatta di nuove scoperte e abitudini del loro quotidiano (la cucina, lo stare in famiglia, il tempo della riflessione);
-una nuova percezione di noi e della nostra relazione con il mondo esterno che coincide, per alcuni di noi, con una scoperta di una forma nuova di autosufficienza nella solitudine; per altri con una necessità profonda e sentita della relazione con l’altro;
-un nuovo modo di gestire il tempo, legato soprattutto ai sabati sera: chi di noi usciva poco prima sembra sia disponibile a dare un nuovo peso alla socialità e chi amava uscire tutti i weekend ha riscoperto la possibilità di trascorrere diversamente il tempo;
-l’esperienza della quarantena ha cambiato per alcuni di noi anche la dimensione sensoriale: odori, rumori e immagini acquisiscono in questi giorni di riaperture nuove connotazioni e nuove potenzialità.

Ci siamo poi guardati indietro, ripercorrendo i nostri passi di quest’anno e chiedendoci che cosa nel corso di questo percorso critico è cambiato nella nostra percezione dello spazio teatrale:

 

La discussione sulla nostra relazione con il teatro in generale e con lo spazio teatrale in particolare ha messo in evidenza i seguenti punti:

-la creazione di una nuova relazione con lo spazio teatrale si è creata a partire dallo scardinamento di alcune convinzioni e dalla creazione di nuove abitudini (“non pensavo che a teatro si potesse entrare in scarpe da ginnastica”, “non pensavo che a teatro si potesse bere il the”…);
-l’attivazione di una nuova percezione dello spazio teatrale è connessa strettamente al fatto di abitare quello stesso spazio in nuove modalità:  è stato determinante per noi che i momenti di confronto avvenissero sul palcoscenico, scardinando la tradizionale divisione fisica tra attori e spettatori e contribuendo a farci sentire parte della macchina teatrale, senza ansia e superando le timidezze. A questo si aggiunge inoltre una nostra maggiore capacità di immedesimazione con gli attori;
-i momenti di confronto ci hanno portati ad acquisire un maggiore senso critico, a “osservare invece di guardare e basta” e ad attivare nella relazione con lo spettacolo uno sguardo “più profondo” e “attento ai dettagli”;
-la parità e il non giudizio dello spazio di condivisione ci ha aiutati a sentirci liberi di esprimerci.

L’ultimo momento del nostro incontro è stato dedicato al futuro e ai nostri spunti su come il teatro possa essere riempito di nuove voci e nuovi sguardi, attraverso modalità creative.
Trovate i lavori di gruppo a questo link > Lo spazio teatrale – nel futuro