Affezionarsi lentamente

La tecnologia è figlia dell’uomo, una sua estensione. Ma la domanda è: fino a dove ci spingeremo? Fino a dove noi riusciremo ad arrivare senza oltrepassare il limite, esagerando tanto da rischiare di giungere al punto in cui la nostra stessa specie sarà sottoposta ad un continuo pericolo, persino di estinzione?

Questo è ciò su cui la visione dello spettacolo Le Avventure di Numero Primo mi ha portato a riflettere successivamente. Il giovane protagonista, Numero Primo, è a metà tra ciò che è un essere umano e un robot, che insieme al padre cresce e inizia ad affrontare le piccole difficoltà della vita che poco a poco cominciano a ostacolargli il cammino. Il personaggio che più mi è piaciuto è stato quello del padre: un padre che impara e che cerca di essere tale nel modo più giusto possibile, che si impegna per essere buono e corretto e per crescere il figlio nel modo migliore, cosa assolutamente non semplice come magari invece pare. Proprio il lento e progressivo affezionarsi al figlio da parte del padre e il suo rendersene conto pian piano mi ha emozionata e commossa molto.

Francesca Raumer