Mia sorella

È un’esperienza culturale che costringe all’essere esperita in collettività in maniera unica ed irripetibile. Mi piace tutta la preparazione personale, anche solo dell’andare a teatro come spettatore, dalla scelta della visione alla scelta della preparazione stilistica propria. Un’esperienza che parte da casa. Scegli di impegnarti nell’attenzione di una rappresentazione che necessariamente ti interessa. Mi piace arrivare lì e sapere di essere insieme ad altre persone che, per una ragione o per un’ altra, hanno fatto la mia stessa scelta. Mi piace il brusio in sala e il silenzio appena si apre il sipario. Mi piace il fatto di sapere che quella recita è un opera unica, anche se il testo è lo stesso, e che si fonda non solo nella preparazione dell’attore, ma anche della tensione che si crea tra attore e spettatore in quel momento.  Mi piace l’opportunità di vedere l’attore in carne ed ossa nella mia stessa stanza, davanti a me. Il fatto che il tuo posto in sala condizioni anche la visione della rappresentazione, alcune cose possono esserti nascoste, alcune cose le puoi vedere meglio. Mi è piace avere l’opportunità di parlare, a fine dello spettacolo, con gli attori, cosa che non puoi fare al cinema. Mi piace che il teatro susciti così tante sensazioni, opinioni e critiche da poterlo tenere in vita per sempre.

Amelia Maccà