Il teatro per mamma

Blocco mia mamma appena ha finito di lavare i piatti, subito prima che si avvii a letto, un po’ stanca, un po’ pensierosa.
“Mamma, aspetta, ho bisogno che tu mi parli della tua esperienza con il teatro”
Mi guarda storto, leggermente sorpresa e un po’ dubbiosa, inizia con un “Ma, Iris, lo sai che non sono brava a parlare, se questo è un compito d’italiano prenderai 4!”
“Mamma” la tranquillizzo “sono le tue opinioni, non puoi dire niente di sbagliato”
E allora, rinfrancata, inizia a parlare dopo aver soppesato un po’ le parole da dire.
Esordisce con un “Il teatro è come l’opera, la prima volta che lo vedi capisci se lo ami, e lo amerai per tutta la vita, o se lo odi, e non ti piacerà mai.”
Smetto di scrivere: “Mi sembra tanto una battuta di Pretty Woman” le dico.
Con un sorriso furbo mi dice: “Lo è. Ma, vedi” continua “è quello che credo anch’io. Prendi ad esempio papà: lui non l’ha mai apprezzato e mai lo farà”.
Tira un sospiro e riprende il discorso, sempre in italiano, ma lasciandosi scappare qualche espressione in dialetto. “Il teatro per me è un sogno e ogni volta che ci vado sogno di essere accompagnata al posto riservato per me, come se fossi una persona importante, sogno una poltrona imbottita, rossa e di pelle. So solo il titolo dello spettacolo di solito e i migliori a cui sono stata sembravano quasi deludenti dalla locandina. Ma sai cosa non mi piace? Che gli attori principali si prendano la stragrande maggioranza degli applausi: insomma, io voglio vederle tutte le persone che ci hanno lavorato, voglio poterle applaudire. E, al contrario dei film, ma, Iris, conta ca so’ ignorante, il teatro pone la persona così com’è. Non si può mica nascondere, l’attore ovviamente, dietro stuntman, musiche eccessive, “cose” virtuali. Non può mica ad un certo punto fermarsi e dire al pubblico “No, questa non è venuta bene, tagliamo!”
Per me i film, ad esempio, non sono reali; il teatro invece sì, il teatro lo posso quasi toccare”

Iris Smiderle